Lo stile rana è uno degli stili di nuoto più antichi e iconici, caratterizzato da movimenti simmetrici di braccia e gambe e dalla necessità di coordinazione tra la respirazione e il movimento del corpo. Sebbene oggi sia uno degli stili principali nel nuoto competitivo, la rana ha una lunga storia, che lavede evolversi da una tecnica piuttosto lenta e primitiva a una forma sofisticata e altamente tecnica.
Le origini dello stile rana
Le prime testimonianze documentate dello stile rana risalgono all'antichità. È uno degli stili di nuoto più naturali, poiché il movimento richiama quello che molti nuotatori istintivamente utilizzano quando iniziano a nuotare. L’azione delle braccia che si muovono verso l’esterno e delle gambe che eseguono una spinta laterale è stata osservata per secoli in tutto il mondo. Tuttavia, la rana come stile strutturato e regolamentato nelle competizioni è emersa solo nel XIX secolo.
Durante questo periodo, il nuoto cominciò a essere organizzato in eventi sportivi ufficiali, in particolare nel Regno Unito, dove si tenevano le prime competizioni con tecniche diverse, tra cui la bracciata laterale (side stroke) e la rana che pur essendo uno degli stili più lenti, era apprezzata per la sua stabilità e semplicità.
Lo sviluppo della rana moderna
Nei primi decenni del 1900 si iniziò a studiare in maniera più approfondita il movimento del corpo in acqua, con l’obiettivo di ridurre la resistenza idrodinamica. In questo periodo i nuotatori cominciarono a utilizzare una respirazione più regolare, sollevando la testa fuori dall’acqua durante la bracciata, migliorando così l’efficienza complessiva del gesto tecnico.
Durante gli anni ’20 e ’30, lo stile rana si affermò progressivamente nelle competizioni internazionali, raggiungendo una certa standardizzazione. Si diffuse una maggiore consapevolezza sull’importanza della posizione idrodinamica del corpo: le bracciate vennero perfezionate diventando più strette, mentre le spinte delle gambe furono coordinate in modo più armonioso con il resto del movimento.
Negli anni ’30 e ’40, alcuni nuotatori iniziarono a sperimentare tecniche innovative combinando movimenti della rana con quelli del delfino. Questi esperimenti portarono alla nascita dello stile farfalla come tecnica separata. Con il passare degli anni, la rana continuò a evolversi, diventando sempre più compatta ed esplosiva, grazie a movimenti ottimizzati per ridurre al minimo la resistenza e migliorare la velocità.
-La rana nelle competizioni olimpiche
Lo stile rana ha fatto il suo debutto alle Olimpiadi nel 1904, durante i Giochi Olimpici di St. Louis, con una gara sui 440 yard. Da allora, è rimasto uno dei pilastri delle competizioni internazionali di nuoto, con eventi specifici dedicati alla rana nei 100 metri e 200 metri sia a livello olimpico che nei Campionati Mondiali di Nuoto.
Negli anni ‘50, il nuotatore giapponese Masaru Furukawa introdusse una variante della rana in cui rimaneva sott'acqua per gran parte della gara, riducendo così la resistenza. Questo portò alla regolamentazione delle tecniche e alla limitazione della distanza che i nuotatori potevano percorrere sott’acqua, per garantire un confronto più equo.
Da allora, la rana ha continuato a essere affinata, con nuotatori come Kosuke Kitajima e Adam Peaty che hanno segnato l'evoluzione dello stile e stabilito nuovi record mondiali, grazie a una combinazione di potenza, tecnica e resistenza.
Caratteristiche tecniche dello stile rana
Lo stile rana si distingue per una serie di caratteristiche uniche che lo differenziano dagli altri stili:
- Posizione del corpo: Il corpo deve rimanere il più possibile orizzontale e vicino alla superficiedell'acqua. Durante ogni bracciata, il nuotatore solleva la testa per respirare, quindi la riporta in acqua durante la spinta delle gambe.
- Movimento delle braccia: Le braccia si muovono in modo simmetrico. Dopo l'estensione in avanti, le braccia si aprono lateralmente con una spinta verso il basso e all’indietro, generando una parte significativa della propulsione.
- Movimento delle gambe: Il movimento delle gambe è cruciale nella rana. Le gambe si piegano verso il corpo, poi si aprono lateralmente e si spingono all’indietro con un movimento a frusta.
- Coordinazione: Nella rana, è fondamentale che braccia e gambe lavorino insieme in modo sinergico. Dopo la fase di trazione della bracciata, il nuotatore deve far seguire immediatamente il movimento delle gambe, in modo che ci sia una continuità di propulsione.
Versatilità della rana nella pallanuoto
Oltre alla sua importanza nelle competizioni, la rana è uno stile discretamente versatile che trova applicazione anche in altre discipline acquatiche e nel nuoto ricreativo. Anche nella pallanuoto, la rana è utilizzata, sebbene in una forma adattata. I giocatori di pallanuoto usano spesso una variante della rana per spostarsi lateralmente o mantenere la posizione con un movimento di gambe alternato in acqua. La tecnica è modificata per permettere una maggiore stabilità, poiché i giocatori devono essere pronti a lanciare o ricevere la palla, nonché a interagire con gli avversari.